schede sulla GRAMMATICA e sul LESSICO DELL'ESPERANTO
A ribadire la
semplicità dell'esperanto, il Fundamento
[4] pubblicato da
Zamenhof nel 1905 prevedeva solo sedici regole grammaticali della nuova
lingua, che tuttora stabiliscono le norme relative a:
(1) articolo [9];
(2) declinazione dei
sostantivi [9];
(3) aggettivi [10];
(4) numerali [31];
(5) pronomi [17];
(6) coniugazione dei
verbi [24];
(7) avverbi [38];
(8) concordanza delle
preposizioni [45];
(9) pronuncia [4];
(10) accento [4];
(11) parole composte [66];
(12) negazione [73];
(13) accusativo di
moto a luogo [45];
(14) preposizioni [45];
(15) ortografia delle
parole straniere [4];
(16) apostrofo [87].
Abbiamo aggiunto poi approfondimenti grammaticali su prefissi e suffissi [52] che aiutano a comprendere ulteriormente la struttura della lingua.
Accanto alle regole grammaticali, per un buon apprendimento di una lingua occorre anche una solida base lessicale: ecco dunque che in questo progetto si sono affiancate, agli esempi pratici delle schede teoriche, liste di vocaboli e di fraseologie comuni, attingendo ai più vari àmbiti della quotidianità: dai saluti e altre espressioni d'uso corrente [4] ai più comuni aggettivi [10], dalle unuaj vortoj per una comunicazione iniziale [11] al lessico della famiglia [16], dalle espressioni di tempo cronologico [18] [37] e atmosferico [39] ad acquisti e servizi [23], dallo slango giovanile [25] ai numeri [31], dal lessico dei giochi [44] a quello dei viaggi [46], e poi i termini geografici [51], le parole per mangiare [60] e quelle per fare sport [65], il mondo delle abitazioni e degli alloggi [67] e quello (ben sviluppato) delle sigle e abbreviazioni [74], i segnali e gli avvisi più comuni [81], il lessico della salute [88] e della natura [102]. Molte altre parole ed espressioni tipiche (e proverbiali) dell'esperanto sono state disseminate qua e là nelle schede, e lasciamo a voi la loro scoperta, non senza ricordare che, per completezza e curiosità, un'ultima scheda, "fuori serie" [126], è stata dedicata a quelle parole che non sempre trovano spazio su manuali e dizionari, ma che fanno inscindibilmente parte del vocabolario di una lingua e testimoniano quanto l'esperanto sia una lingua "parlata", e non "artificiale".