[35] Angelo Filippetti (e l’esperanto a Milano)
Angelo Filippetti (Milano,
1866-1936), medico, uomo politico, sindaco socialista di Milano dal 20 novembre 1920 alla triste occupazione
fascista del 3 agosto 1922, presidente del Circolo
Esperantista Milanese
e della FEI (nel 1913 e nel
1920), favorì l’insegnamento dell’esperanto nelle scuole del suo
Comune, dove
inaugurò una Via Zamenhof (nel 1921, a Porta Ticinese), partecipò
all’organizzazione del IV Congresso italiano (1913) e fu tra i
promotori della delegazione milanese mandata a Ginevra nel
1921, quando l’adozione della lingvo
internacia venne discussa alla Lega delle Nazioni e
“insabbiata”
dai Francesi. Quando, dopo la pausa bellica, l’esperanto rinacque, nel
1919 il Comune di Milano annunciò una conferenza del prof.
Lupi che
richiamò circa 500 ascoltatori, a sèguito della quale risorse
l’Associazione
milanese con il nuovo nome di “Esperanta Domo”, ospite in una scuola
comunale:
ne fu presidente proprio Filippetti, futuro sindaco di Milano, grazie
al quale
nel 1920 furono introdotti corsi di esperanto nel 5° e 6° anno delle
scuole
popolari comunali (cf. http://milano.esperantoitalia.it/historio.html).
Proprio a Milano, città ancora oggi sede della Federazione Esperantista Italiana (FEI), si era sviluppato nel 1906 il primo nucleo del futuro movimento nazionale, il “Gruppo Milanese per l’esperanto” (oggi CEM), animato fra gli altri dal poeta e studioso inglese Clarence Bicknell e dalla professoressa di origine boema Rosa Junk. Fra i pionieri sono almeno da ricordare Pier Carlo Monti, lo studente che, insieme ad altri colleghi, creò nel 1911 un Centro Esperantista per le Università; o ancora il Cardinal Ferrari, che divenne convinto sostenitore della creatura di Zamenhof a sèguito di una conferenza del veneto don Giacomo Bianchini. Oggi, sempre per restare nel capoluogo regionale, lo IULM – Libera Università di Lingue e Comunicazione di Milano ospita il maggior fondo italiano di interlinguistica, ed esperantista è il suo curatore, il bibliotecario Montagner, fra l’altro fondatore del primo circolo italiano ARCI-Esperanto; o ancora, nella bassa Lombardia, a Cremona, qualche anno fa uno dei più famosi templi dolciari (il negozio Sperlari nel pieno centro cittadino) ha inserito nella confezione della “sbrisolona” le indicazioni degli ingredienti anche in lingvo internacia.
Per Filippetti, si veda anche il suo profilo in E. Migliorini, Pionieri dell’Esperanto in Italia, Roma 1982 e il profilo apparso in Itala Esperantisto xii (15.01.1921), p. 11.
Koniĝas majstro laŭ sia
verko [1154] “Un maestro si fa conoscere tramite la sua
opera”.