[25] Slango
Vediamo oggi qualche parola del gergo giovanile.
Mojose è neologismo (acronimo di modernjunularstile, a sua volta composto da modern-, jun+ul+ar-,
stile, “secondo lo stile
della gioventù moderna”) profondamente legato alla etoso esperantista
giovanile che, sempre reso in
gergo giovanile, potrebbe valere qualcosa come ‘cool’.
Umiko, parola macedonia formata da umi + amiko, indica il proprio ragazzo (o ragazza, nella forma umikino), una relazione affettiva esclusiva ed importante ma non formalizzata quanto un fidanzato (fianĉo) e nemmeno un amico del cuore (koramiko, espressione usata nelle relazioni dei giovanissimi), sfrutta l’estrema produttività del suffisso verbale -um-, il cui significato è altamente dipendente dal verbo al quale viene affisso (umi potrebbe valere qualcosa del tipo “cosare”), e si ritrova almeno in altri possibili esempi, fra i quali brakumi ‘abbracciare’, o telekumi, in cui il rapporto con la radice telek- potrebbe rendersi come ‘darsi da fare con le telecomunicazioni’.
Fikamik(in)o è espressione volgare che trova perfetti paralleli anche nell’italiano.
Ci lasciamo con sal!, contrazione di saluton!, molto in uso fra i giovani, e con un proverbio che richiama l’idea di “isolamento” veicolata da ogni slang: Li estas bravulo en sia angulo [1332], “ognuno è prode nel proprio angolo”.