[95] ILEI
La Internacia Ligo de Esperantistaj Instruistoj (ILEI, www.ilei.info) è l’associazione principale degli insegnanti ed educatori di esperanto: associata alla Universala Esperanto-Asocio, ha sezioni in più di 30 Paesi e rappresentanti in più di 45. Fra le sue attività c’è la realizzazione di una rivista illustrata, la Internacia Pedagogia Revuo (IPR), che esce con 40 pagine quattro volte all’anno, di una conferenza (konferenco) internazionale all’anno, della rivista Juna amiko, con letture allettanti in un linguaggio semplice per alunni e principianti.
Solitamente, in Italia, l’esperanto viene appreso mediante corsi
organizzati dai gruppi locali, corsi facoltativi in varie scuole, ad
anche tramite Internet, come nel caso del corso a distanza KIREK o del significativo sito
multilingue Lernu!, http://it.lernu.net, un
portale multilingue che fornisce informazioni, strumenti, materiali
utili ad apprendere facilmente e gratuitamente la Lingua
Internazionale. A livello universitario esiste un corso di
“Interlinguistica ed esperantologia” iniziato, presso la Facoltà di
Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Torino, dal Prof.
Fabrizio Pennacchietti e ora proseguito da Federico Gobbo. In esso si
fa uso della grammatica di esperanto di Bruno Migliorini, del Vocabolario
italiano-esperanto di Carlo Minnaja [> 2; 99] e
del Vocabolario italiano-esperanto-italiano di Umberto Broccatelli.
A volte anche il mondo politico si dimostra sensibile alle
problematiche dell’insegnamento dell’esperanto: segnaliamo, ad esempio,
che in data 28 aprile 2010 è stata presentata alla Presidenza della
Camera dei Deputati una proposta di legge (nr. 3435) relativa a
“disposizioni per la difesa della diversità linguistico-culturale e per
l'affermazione di valori di pace, democrazia e progresso attraverso la
promozione e l'insegnamento della lingua internazionale esperanto” (http://www.camera.it/410/410?idSeduta=314&tipo=documenti_seduta).
Nel 1994, un’apposita Commissione, istituita con decreto dell’allora
Ministro della Pubblica Istruzione Rosa Russo Jervolino allo scopo di
“programmare interventi di promozione della Lingua Internazionale
Esperanto” quale strumento “per far acquisire agli alunni della scuola
elementare la maggiore attitudine linguistica per un più facile
approfondimento di più lingue straniere”, concluse i suoi lavori
con una lunga relazione, pubblicata nel Bollettino Ufficiale del
Ministero, in cui, fra l’altro, fu evidenziata l’efficacia propedeutica
dell’esperanto per l’apprendimento di altre lingue (http://iej.esperanto.it/nsir/arkivo.php?numero=745&lingvo=it).
Visto che siamo in tema, ecco un po’ di lessico relativo a scuola,
università e discipline conoscitive.
biblioteca biblioteko
bidello pedelo
cancellino viŝilo
cartella (lerneja) tornistro
cattedra instruista tablo
classe/aula klasĉambro/klasejo
direttore lernejestro
dizionario vortaro
docente docento
enciclopedia enciklopedio
esercizio ekzerco
foglio folio
gesso kreto
gomma skrapgumo
insegnamento instruado
insegnante instruist(in)o
lavagna murtabulo
lettore lektoro
lezione lekcio
libro libro
liceo liceo
matita krajono
orario horaro
pagella atestilo
penna skribilo
preside lernejestro
- di università dekano/kuratoro
professore profesoro
quaderno kajero
registro klaslibro
rettore rektoro
righello liniilo
scuola lernejo
studente lernanto
universitario studento
università universitato/altlernejo
voto noto
Dalla radice profesor- si può
formare, con la desinenza -o (nome), il sostantivo profesoro “professore”. Ma con la
desinenza -i (infinito verbale) si forma
regolarmente il verbo profesori
“agire, comportarsi come un professore” (es.: Karlo tro profesoras = Carlo si
comporta troppo come un professore). Così con la desinenza -a (aggettivo) si avrà profesora “professorale”; con la
desinenza -e (avverbio) profesore “in maniera professorale,
professoralmente”; con la desinenza -u
(imperativo) profesoru! “compòrtati come un
professore”, ecc. Lo stesso accade, analogamente, con altre radici: ad
esempio da papili- si avrà papilio “farfalla”, ma anche papilii “sfarfalleggiare”, papilia “simile a farfalla”, papilie “come una farfalla” (tiu knabino dancas papilie = quella
ragazza balla come una farfalla), e così via.
L'immagine è da http://www.ipernity.com/doc/liettelela/11537962.
Numerosi sono i proverbi collegati all’apprendimento: ne segnalano la costante validità (Kio estas lernita, ne estas perdita [910] “Ciò che s’impara non è perso”), la lunga durata (Homo lernas la tutan vivon [733] “L’uomo impara tutta la vita”), l’utilità (Lernado sen fruktoj ne restas [1302] “L’apprendimento non resta senza frutti”).