[27] Simboloj
Flago
La bandiera è l’estensione della verda stelo (vd. sotto), di cui prende colore e significato, con l’aggiunta del bianco a simboleggiare la pace a la neutralità. In partenza bandiera del gruppo esperantista di Boulogne, è stata adottata a livello dell’intero movimento durante il primo Universala Kongreso del 1905.
Nel particolare clima post-elettorale americano, dove Obama si è dimostrato aperto a valutare l’introduzione della lingua di Zamenhof nelle scuole, il motore di ricerca Google, il 15 dicembre 2011, per festeggiare il 150° anniversario anniversario della nascita di Zamenhof, “uno degli studiosi di lingue più importanti della storia”, ha sostituito la L del logo di Google con la bandiera simbolo dell’esperanto, “oggi la lingua artificiale più conosciuta al mondo”. La bandiera – così sintetizza ancora Google – racchiude i valori della lingua: la stella a cinque punte rappresenta i cinque continenti abitati, il colore verde la speranza di un futuro migliore, mentre il bianco rappresenta la neutralità e la pace.
Jubilea simbolo
Creato nel 1987 per il giubileo dei 100 anni, spesso chiamato anche informalmente melono, ovo o ancora rugbea pilko per la sua forma, il simbolo rappresenta l’ideale della lingua di affraternamento (kunfratiĝo de ĉiuj). Le due parti indicano la lettera latina E (Esperanto) e quella cirillica Э (Эсперанто), a simboleggiare la riunione di Occidente e Oriente: pare che l’idea di utilizzare queste due lettere risalga a prima della fine della guerra fredda, quando USA e URSS si opponevano anche nell’uso degli alfabeti. Esiste anche la versione ЄЭ spesso utilizzata nei messaggi su Twitter.
Verda stelo
Secondo la tradizione, i cinque petali
rappresentano l’America, l’Europa, l’Afrika, l’Asia e l’Oceania. Il verde è simbolo della speranza. La conferma della stella
come
simbolo dell’esperanto data agli ultimi anni del XIX secolo. Qualcuno
vi
avrebbe visto poi dei significati esoterici, riscontrandovi un rimando
al simbolismo liberomuratorio: verde è il colore – prima
ancora che della speranza – della transizione, della trasformazione e
della
trasmutazione; la stella a cinque punte, detta anche Pentagramma o
Pentalfa, o
ancora Stella del microcosmo (le cinque punte corrisponderebbero allora
alle quattro
membra e alla testa dell’uomo che diventerà ‘integrale’, ossia
‘iniziato’,
diretta emanazione del G.A.D.U.) è per i Massoni simbolo della potenza
creatrice umana alla base della possibilità di innalzamento
dell’attività
profana a piani di sempre maggiore grandezza e nobilitazione di essa.
Per un approfondimento, scritto in esperanto (ma piano piano vi sarà sempre più facile leggerlo e comprenderlo) v. D. Astori, “Esperanto kaj framasonismo”, in Homarane 1 (2010), pp. 185-191.
Una simpatica nota di pronuncia: attenzione a non
confondere
stelo con ŝtelo “furto”. Verda ŝtelo è gustoso
gioco di
parole diffuso, soprattutto fra i giovani.
Ai simboli dell’esperanto è anche dedicata una pagina di Wikipedia.
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