[28] Raymond Schwartz
(1894-1973) Nato a Metz, città
della Lorena allora in mano alla Germania, in una famiglia di lingua
francese, ricevette
un'ottima istruzione, e non solo parlava bene il francese e il tedesco,
ma
imparò anche il latino e il greco; molto presto divenne esperantista e
cominciò
a sognare un futuro di pace grazie all’esperanto. La Prima guerra
mondiale fu,
per lui che da soldato dovette combattere sul fronte orientale,
un’atroce
disillusione. Dopo la guerra non rimase a Metz, nuovamente francese, ma
si
trasferì a Parigi, dove lavorò ed infine si pensionò come codirettore
di un’importante
banca. Aveva in un certo senso una doppia identità: era infatti un uomo
serio e
competente nel proprio lavoro, e allo stesso tempo recitava nei cabaret esperantisti, dove lui stesso
creava molte scenette, al punto che molti esperantisti che lo
conoscevano solo
superficialmente, lo immaginavano un allegro beone (da Wikipedia).
Collaboratore di
molte riviste e
redattore della famosa La Pirato,
pubblicazione satirica, fu grande autore umorista e satirico, animatore
(insieme, fra gli altri, a Gaston
Waringhien)
di un locale parigino con spettacoli cabarettistici in esperanto,
chiamato La verda kato {“Il gatto verde”}. Questo
cabaret ha dato il titolo alla
raccolta di poesie umoristiche Verdkata
testamento (la cui traduzione corretta è “Il testamento del Gatto
Verde”,
vale a dire il lascito di poesie che erano state recitate, o cantate,
nel cabaret in questione); molte si basavano
anche su giochi di parole, come nel titolo di un suo altro libro di
versi, La stranga butiko, che significa “La
strana bottega” ma si può anche leggere come “Last-ranga butiko”, cioè
“La
bottega d’infimo livello”. Scrisse anche due romanzi di genere
completamente
diverso, Anni kaj Montmartre (le
disavventure di una ragazza tedesca trascinata a Parigi da un ragazzo
francese)
e Kiel akvo de l’ rivero {“Come
l’acqua del fiume”} su un amore, anche qui franco-tedesco, reso
impossibile
dalla Prima guerra mondiale.
Un sito in esperanto oggi ripropone La Rido kaj Vervo de Raymond Schwartz: http://kabareto.esperanto.cc.
Termometroj Se vin mallaŭ das la kritiko, Se vin atakas konkurenc’, Se kalumnias vin amiko, Nu, ĝoju pri la konsekvenc’, Ĉar ĉio tio ja signifas, Ke vi vivas! Se bonon pri vi ĉiuj diras Kaj nur parolas pri merit’, Se ĉiuj ŝajn-sincere miras: “Ho, kia viro! kia sprit’!” Videble, oni florojn portis, Ĉar vi mortis! |
Termometri Se la critica ti infanga, se ti attacca la concorrenza, se un amico ti calunnia, ebbene, gioisci della conseguenza, perché tutto ciò significa che sei vivo! Se tutti dicono bene di te e parlano solo di meriti, se tutti si stupiscono e sembrano sinceri: “Oh che uomo! che spirito!” È possibile vedere che ti portano fiori, perché sei morto |
La versione esperanto del famoso detto “ride bene chi ride ultimo” suona: Plej bone ridas, kiu laste ridas [1928].