[109] Movimenti giovanili
Come già più volte accennato nelle schede precedenti, particolarmente sentita e partecipata è, nel Movimento esperantista, la presenza giovanile, che si riconosce in alcune apposite Associazioni.
Apolitica, apartititica e aconfessionale, la Gioventù Esperantista Italiana (Itala Esperantista Junularo, acronimo IEJ) è – come si legge dall'articolo 2 del suo Statuto – “un’associazione culturale giovanile che ha il fine di divulgare l'esperanto tra i giovani e di fornire ai suoi associati delle occasioni di sviluppo culturale. A questo scopo: Coordina e favorisce le attività e le iniziative deigiovani esperantisti italiani; Organizza incontri, convegni e seminari per contribuire allo sviluppo della cultura esperantista e per migliorare le conoscenze e le capacità organizzative dei propri associati; Organizza incontri internazionali in Italia e all'estero, anche in collaborazione con le associazioni esperantiste giovanili di altri paesi”.
Essendo membro dal 1986 del Comitato Interassociativo del Ministero degli Affari Esteri, fa parte del ristretto gruppo di associazioni giovanili titolate da tale Ministero ad usufruire delle sovvenzioni per l’organizzazione di scambi giovanili internazionali con numerosi Paesi.
Antesignana della IEJ fu la IESA, Itala Esperantista Studenta Asocio (“Associazione Studentesca Esperantista Italiana”), che vide la luce a Bologna nel dicembre 1913; nel 1947, dopo il secondo conflitto mondiale, l’associazione rinacque con il nome di “Gioventù Esperantista Italiana” (GIE), e il nuovo Statuto fu scritto il 22 settembre 1964 durante un convegno a Sorrento.
Fra le attività della IEJ è il Festival Giovanile Internazionale (Internacia Junulara Festivalo, IJF), manifestazione (ri)nata in occasione della Pasqua del 1977 e che da allora divenne attività-simbolo dell’Associazione. Il nuovo simbolo della IEJ, il “gabbiano Attilio”, nasce nel 1987 ad opera del napoletano Renato Delahaye. Ulteriori informazioni e notizie possono essere rintracciate sul sito http://iej.esperanto.it; ricordiamo che la FEI ha istituito il “Premio Marelli”, un fondo costituito grazie all'eredità lasciata dal benefattore Pier Luigi Marelli e che è finalizzato a sostenere le spese di giovani esperantisti affinché possano partecipare a un congresso mondiale. Per usufruire di questa possibilità occorre avere al massimo 30 anni e aver superato un esame di terzo grado di lingua esperanto; i vincitori sono scelti da un’apposita commissione, tenendo conto sia del punteggio ottenuto nell'esame, sia delle attività svolte nel campo dell'esperanto. A chi vince vengono pagati non solo l’iscrizione e la pensione completa al congresso, ma anche il viaggio di andata e ritorno.
La IEJ è, a sèguito del Convegno di Torino del 1950, la sezione giovanile della Federazione Esperantista Italiana (FEI), della quale condivide lo Statuto e la condizione di Ente Morale (DPR n. 1720 del 28 giugno 1956). Sul piano internazionale, la IEJ è la sezione italiana della TEJO, l’Organizzazione Mondiale della Gioventù Esperantista (Tutmonda Esperantista Junulara Organizo), che con l'Associazione Esperantista Universale è membro consultivo dell'UNESCO. La TEJO ha come finalità – attraverso l’azione dei giovani – la promozione della comprensione internazionale per mezzo di incontri, programmi educativi e l’uso della lingua internazionale esperanto; l’Organizzazione difende la ricchezza culturale della diversità linguistica, i diritti delle minoranze linguistiche e la comprensione internazionale attraverso un facile accesso ai contatti internazionali (dal sito http://www.tejo.org).
Restando in tema di movimenti giovanili, non possiamo dimenticare la Skolta Esperanto-Ligo (“Lega Scout Esperanto”, SEL), che unisce gli intenti dell’esperantismo con gli ideali dello scoutismo (cf. http://www.scoutismo.it e http://it.wikipedia.org/wiki/Scautismo). L’idea di legare il movimento scout all’esperanto era stata già del fondatore del primo, il famoso Sir Robert Baden-Powell (noto anche come “B-P”), che nel manuale Scouting for Boys (1908) consigliava agli scouts di usare la lingua internazionale come “lingua segreta della squadriglia”:
Also if you want to use a secret language in your patrol you should all set to work to learn “Esperanto”. It is not difficult, and is taught in a little book costing one penny. This language is being used in all countries so that you would be able to get on with it abroad now.
Se poi volete usare una lingua segreta nella vostra squadriglia, imparate tutti l’Esperanto. Non è difficile e si impara con un libretto che costa solo un penny. Questa lingua è usata in tutti i paesi e quindi potrete usarla per fare conoscenze.
Questo accenno, che fra l’altro scomparve dalle edizioni successive del
manuale, è molto interessante, ma mostra che Baden-Powell aveva solo
una vaga idea del grande valore che l’esperanto poteva avere per la
fratellanza scout mondiale. Fu invece Alexander W. Thomson, un
caposqudriglia inglese che diventò infermiere e barelliere nelle
trincee francesi durante la prima guerra mondiale, ad avere l’idea di
rafforzare l’amicizia
internazionale combinando i due movimenti che aveva a cuore: lo
Scoutismo e l’Esperantismo. A questo scopo pubblicò nel 1918, sotto lo
pseudonimo di “Avoto”, un libretto dalla copertina verde intitolato Proposte per una lega scout esperantista,
che presentava fra l’altro (oltre alla proposta di un dizionario
terminologico scout) gli obiettivi di “Diffondere gli ideali scout
attraverso l’Esperanto”, “Diffondere l’Esperanto tra gli scouts di
tutti i paesi”, “Produrre una letteratura scout in esperanto”,
“Pubblicare una rivista o una gazzetta scout internazionale”, “Saldare
insieme il senso di fratellanza [> 33], comune ai due movimenti, tra
i giovani di diverse nazioni”.
Questi sono tuttora gli scopi statutari della Skolta-Esperanto Ligo, per raggiungere i quali si propone di mettere in contatto fra loro, in vario modo, i giovani di tutto il mondo. I suoi membri sono chiamati skoltoj e skoltinoj, e hanno a disposizione un manualetto creato apposta per insegnare loro l’esperanto: Ĵamborea Lingvo, di L.K. Hammer (Skolta-Esperanto Ligo, Kraainem 1994), che prende il nome da quello dell’evento più importante dello scoutismo esperantista, il Ĵamboreo, ovvero il convegno internazionale quadriennale di skoltoj e skoltinoj, come si può leggere nell’altro libriccino fondamentale della SEL, lo Skolta kay tenduma terminaro (“Dizionario di termini scout e di campeggio”, che insieme al manuale linguistico è oggi interamente disponibile online, insieme alle informazioni qui riportate, dal sito http://www.esperanto.org/skolta.
Rajdi sur ĉevalo oni
ne lernas sen falo [2129] “Ad andare a cavallo non s’impara
senza cadere”.