[29] Kvazaŭ-popolo
Come tutte le “nazioni” che si rispettano, anche
quella esperantista, oltre la lingua, ha i suoi tratti caratteristici: bandiera, territorio (la patria
ideale di Esperantujo,
costituzione (identificate nelle norme della UEA), inno,
moneta. Inizieremo, piano
piano, a conoscerli, per lentamente addentrarci nei tratti più
significativi del kvazaŭ-popolo
(“quasi-popolo”).
Completiamo per ora la lettura dell’inno “La espero”, fra i tratti più identitari di una nacio, la cui prima strofa è stata già presentata, aggiungendo una breve nota sulla ricezione all’esterno dell’ambito esperantista, offerta da un’affermazione di Mons. Lorenzo Perosi (Tortona, 1872 – Roma, 1956), compositore fecondo di musica sacra, celebre per gli oratòri, le messe polifoniche e i mottetti (di cui, fra l’altro, Puccini disse: “C’è più musica nella testa di Perosi che in quella mia e di Mascagni messe insieme”), il quale ebbe a scrivere: “Se si dovesse musicare un inno alla Pace stimerei come il più adatto ‘La Espero’ di Zamenhof ”.
Ne al glavo sangon soifanta ĝi la homan tiras familion: al la mond’ eterne militanta ĝi promesas sanktan harmonion. Sub la sankta signo de l’espero kolektiĝas pacaj batalantoj, kaj rapide kreskas la afero per laboro de la esperantoj. Forte staras muroj de miljaroj inter la popoloj dividitaj; sed dissaltos la obstinaj baroj, per la sankta amo disbatitaj. Sur neŭtrala lingva fundamento, komprenante unu la alian, la popoloj faros en konsento unu grandan rondon familian. Nia diligenta kolegaro en laboro paca ne laciĝos, ĝis la bela sonĝo de l’homaro por eterna ben’ efektiviĝos. |
Non
alla spada assetata di sangue attira la famiglia umana: al mondo eternamente in guerra promette una santa armonia. Sotto il segno santo della speranza si raccolgono combattenti di pace, e veloce cresce l’Afero con l’impegno di chi spera. Forti stanno mura millenarie fra i popoli divisi; ma cadranno le barriere ostinate, abbattute dal santo amore. Su un fondamento linguistico neutrale, comprendendosi l’un l’altro, i popoli faranno in accordo una sola grande rondo familia. I nostri compagni, diligenti, non si stancheranno nel lavoro di pace, finché il bel sogno dell’umanità non si realizzerà per benedizione eterna. |
Popola kutimo havas valoron de leĝo [2039] è quasi un
auspicio per il popolo esperantista: “Le usanze popolari hanno valore
di legge”
(una sorta di variante “concreta” di vox
populi, vox Dei).