[8] Movado (UEA)
Il movimento (Movado) contemporaneo conta più di 3.000
delegati impegnati nella diffusione dell’esperanto, distribuiti in 72
Paesi e
rappresentanti 350 categorie professionali o interessi socio-culturali,
e
accanto agli iscritti migliaia di cultori e simpatizzanti più o meno
attivi
(attualmente ha un numero di utenti che, a seconda dei vari livelli di
capacità
di fruizione, oscilla tra alcune decine e alcune centinaia di migliaia
fino
all’ottimismo degli 8 milioni della Encyclopædia
Britannica negli Anni Ottanta): la principale struttura
internazionale – il “principale” è d’obbligo,
vista la realtà variegata e in perenne fermento del mondo esperantista
– è
l’Associazione Esperantista Universale (Universala
Esperanto-Asocio, U.E.A.), con sede a Rotterdam, che si dirama a
livello
nazionale e, più capillarmente, nelle varie regioni e città, affiancata
dall’Accademia [>
69], massimo
ente normativo dello sviluppo linguistico.
La UEA – come si può leggere sul sito http://www.uea.org e sulla voce relativa in Wikipedia – è stata fondata il 28 aprile 1908 dal giornalista svizzero Hector Hodler e da altri esperantisti, il cui scopo primario era inizialmente quello di favorire l’uso dell’esperanto pubblicando un elenco di persone (definite “consoli”, più o meno come quelli del Touring Club Italiano; attualmente hanno il nome di “delegati”) disposte a fornire servizi a esperantisti di altre nazioni. Oggi il lavoro dell’UEA consiste ancora nella promozione dell’esperanto, ma anche nello stimolo della discussione sui problemi linguistici mondiali e nel richiamare l’attenzione sulla necessità di uguaglianza fra le varie lingue. Tradizionalmente, essa rappresenta l’esperanto presso le istituzioni internazionali quali ONU, UNESCO, UNICEF, ISO, Consiglio d’Europa. L’Associazione organizza ogni anno il Congresso internazionale ed è membro del Consiglio Europeo delle Lingue, un forum comune di università e associazioni linguistiche per la consapevolezza delle lingue e delle culture dentro e fuori l'Unione Europea.
Vi è un modo di dire, il [1334], legato al concetto espresso dall’aggettivo moviĝema {“incline al movimento”} che sottolinea l’attività (giocando sul paragone con il mercurio, il nostro "argento vivo") e che dedichiamo – come un auspicio – all’UEA: Li estas vera hidrargo.